Vincenzo Milesi fa sua la Fassa Running e Ana Nanu trionfa per la sesta volta

Vincenzo Milesi fa sua la Fassa Running e Ana Nanu trionfa per la sesta volta
Comunicato stampa del 03/07/2015

La prima volta di Vincenzo Milesi, la sesta di Ana Nanu. E’ il verdetto della 17esima Val di Fassa Running Volvo, conclusasi con il classico tappone, che ha previsto l’arrivo in quota ai 2000 metri di località Ciampedie dopo 11,5 km e un dislivello positivo di 600 metri. Gran finale in un contesto paesaggistico straordinario in piena catena del Catinaccio dunque per la competizione a tappe che quest’anno ha fatto registrare il record in fatto di partecipazione, con oltre 500 iscritti.
Frazione impegnativa di sola salita, con lo start avvenuto a Vigo di Fassa proprio davanti alla partenza della Funivia Ciampedie, e dove la tattica non era ammessa. Chi aveva più energia e fiato inevitabilmente transitava per primo e, guarda caso, ad aggiudicarsi il successo di tappa sono stati coloro che si sono messi al collo la medaglia d’oro della graduatoria generale, ovvero Milesi e Nanu. Se Milesi comunque non poteva mai abbassare la guardia, visto il vantaggio risicato sul quattro volte vincitore Massimo Galliano, la Nanu anche nella frazione conclusiva ha gestito in tutta tranquillità il corposo gap che aveva sulle rivali.

 

Video della quinta tappa


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Il leader bergamasco di Roncobello si è messo a fare l’andatura dal terzo chilometro, da quanto la strada ha iniziato a salire, mantenendo un discreto vantaggio su Galliano e sull’iscritto di giornata don Franco Torresani. A metà salita poi il “prete volante” ha agganciato Galliano cercando di staccarlo, ma al nono chilometro quando la verticalità è diminuita il cuneese ha aumentato la falcata, staccando Torresani e recuperando qualche secondo su Milesi, ormai lanciato verso il traguardo, che ha tagliato a braccia alzate, realizzando il tempo di 54 minuti netti. A 17 secondi ha chiuso Galliano e a 1’55” Torresani. L’interessante sfida per il terzo gradino del podio si è risolta a favore di Andrea Regazzoni, quinto sul traguardo con un ritardo di 3’16” dal vincitore, ma comunque terzo nella generale, proprio come dodici mesi fa. Chi ha chiuso in quarta piazza a 2’43” da Milesi è invece il marchigiano Marco Campetti, alla sua prima partecipazione alla kermesse fassana, esperienza che ha chiuso con la soddisfazione di aver recuperato una posizione nella generale, chiudendo con lo stesso piazzamento ottenuto nella frazione conclusiva. Sesta e settima posizione di tappa poi per i due cuneesi Moreno Dalmasso ed Enrico Aimar.
Venendo ai distacchi finali della Val di Fassa Running Volvo Milesi ha trionfato con il tempo complessivo di 4h11’38”, quindi a 40 secondi Massimo Galliano, con il tempo di 4h19’08” troviamo poi Andrea Regazzoni, con 4h21’37” Marco Campetti, con 4h23’02” Enrico Aimar.
In campo femminile Ana Nanu ha calato la cinquina, aggiudicandosi tutte le tappe e trionfando nella classifica generale per la sesta volta in carriera. Al Ciampedie ha chiuso con il tempo di 1h05’42, precedendo di 1’29” la trentina di Tassullo Mirella Bergamo, capace di difendere la sua seconda posizione dall’attacco iniziale della ticinese di Bellinzona Susanna Serafini, giunta sotto lo striscione con un ritardo di 2’14”. Ottima poi la prova dell’umbra Francesca Scarselli, quarta a 2’29” dalla trionfatrice e quinta l’atleta di casa Arianna Mazzel (4’09” il suo ritardo), che si è presa la soddisfazione di guadagnare una posizione nella classifica finale, chiudendo al quarto posto. Seguono poi Alessia Galli dell’Atletica Futura, Manuela Marcolini della Sportinsieme di Castellarano e Lorena Brusamento del Gs Gabbi.
La Val di Fassa Running 2015 va dunque nel carniere di Ana Nanu, che ha totalizzato la prestazione complesssiva di 5h00’15”. Piazza d’onore per Mirella Bergamo a 6’55”, quindi terzo posto per Susanna Serafini col tempo di 5h09’57”, quarto per Arianna Mazzel con 5h17’49”, quinto per Manuela Marcolini con 5h18’54”.
Per quanto riguarda infine le classifiche finali di categoria si sono imposti Manuela Marcolini nella categoria AF18-34, Arianna Mazzel nella BF 35-39, Ana Nanu nella CF40-44, Paola Mazzei nella DEAF-F, Mirella Bergamo nella DF45-49, Elisabetta Lana nella EF50-54, Marinella Balelli nella EF50-54, Mara Rossinelli nella FF55-59, Chiara Boschini nella GF60-64, Rita Mio Anzolin nella HF65-69, Maria Rita Graci nella IF70-74, Luisa Maria Orlanno nella ZF17. In campo maschile Vincenzo Milesi si è imposto nella AM18-34, Andrea Regazzoni nella BM35-39, Massimo Galliano nella CM40-44, Francesco Gaetano De Simone nella DEAF-M, Achille Faranda nella DM45-49, Fabio Giudici nella DM45-49, Antonello Galli nella EM50-54, Giuliano Agostino nella FM55-59, Luciano Merla nella GM60-64, Antonio Maccagnan nella HM65-69, Mario Cavazza nella IM70-74, Giuseppe Parenti nella LM75+, Umberto Serra nella ZM17.

 

Le dichiarazioni

 

Tappone e successo finale. Non poteva esserci chiusura migliore per Vincenzo Milesi, che è comprensibilmente raggiante al traguardo del Trofeo Ciampedie – Rifugio Bellavista, tagliato in solitaria a braccia alzate. «Con Galliano è stata una battaglia dal primo all'ultimo giorno di gara e penso che abbiamo sofferto entrambi – spiega il vincitore dell'edizione 2015 della Val di Fassa Running Volvo -. A 4 km dall'arrivo pensavo che Massimo riuscisse a riprendermi, ma ho cercato di tenere duro e di ritrovare il giusto ritmo. Tagliare il traguardo per primo nel tappone finale è stata un'emozione unica e sono veramente contento. Sapevo di poter dire la mia perché stavo bene. In questa edizione ho sofferto un po' il mio punto debole, ovvero in discesa, ma sono riuscito ad amministrarmi bene e ad arrivare abbastanza fresco nel finale».
Cosa significa questa vittoria per Milesi? «Questo successo ha per me un grande significato, soprattutto perché la mia stagione non era iniziata nel migliore dei modi – conclude il bergamasco -. La vittoria alla Val di Fassa Running Volvo mi dà morale. Un evento molto bello, con un'ottima organizzazione e favorito da un territorio che è ideale per questo topo di competizioni, sia per chi cerca il risultato agonistico sia per chi viene qui con la famiglia o gli amici».
Dopo quattro successi consecutivi, Massimo Galliano deve accontentarsi del secondo posto, che ha comunque un determinato peso specifico. «Non ho vinto, ma sono comunque molto contento – racconta Galliano -. Quest'anno ho iniziato a correre solamente in gennaio a causa di un problema al piede e ho fatto la mia prima gara a inizio maggio. Mi sono mancati la preparazione invernale e i cross, quindi non potevo chiedere di più. Ci tenevo comunque ad esserci in un posto magnifico e una altrettanto magnifica organizzazione. Sapevo che c'era un Vincenzo Milesi in ottima condizione: si è dimostrato un grande atleta. Questa vittoria se la merita tutta: è un giovane che ha un buon talento ed è un ottimo scalatore. Io sono andato forte e alla fine sono sempre stato lì con lui, lottando fino all'ultimo metro. Oggi ho perso subito alcuni metri sul tratto duro e anche quando sono riuscito a riportarmi sotto ho capito che sarebbe poi stato difficile staccarlo. Vincenzo aveva una marcia in più».
Sul terzo gradino del podio della classifica finale è salito Andrea Regazzoni, che ha bissato il risultato dello scorso anno. «Prima della partenza del tappone sapevo che non avrei potuto migliorare la mia posizione in classifica e quindi ho cercato di mantenerla. Milesi e Galliano hanno fatto gara a sé per tutte e cinque le tappe. Io sono comunque contento, perché sono riuscito ad avere una buona continuità, senza acuti ma anche senza crolli verticali. Qui alla Val di Fassa Running, d'altronde, non si può improvvisare nulla».
La medaglia di bronzo di giornata, invece, è andata a Don Franco Torresani: il “prete volante”, che ha partecipato solamente alla gara odierna, è riuscito ancora una volta a lasciare il segno. «Il valore di una prestazione è dato dalla qualità dei partecipanti ed è per questo che sono molto soddisfatto della mia prova – commenta Torresani -. D'altronde, sono lontani i tempi in cui venivo qui a giocarmi un posto nella Nazionale di corsa in montagna. Ora ho 53 anni e vedermi ancora lì a lottare con i migliori mi riempie di orgoglio. Ci tenevo ad esserci e ci ho messo il massimo impegno, quello che una manifestazione come questa merita da parte degli atleti. L'anno scorso riuscii a vincere il tappone finale, favorito dalle maggiori pendenze. Oggi serviva avere un buon cambio di ritmo e saper andare su tutti i terreni».
Se al maschile la Val di Fassa Running Volvo 2015 ha celebrato il nuovo che avanza, al femminile ha regalato l'ennesimo successo (il sesto) alla rumena, romagnola d'adozione, Ana Nanu. «Quando ho visto che tra le iscritte c'era Gloria Marconi pensavo che sarebbe stata durissima per me – racconta la Nanu -. Purtroppo è stata costretta al ritiro ed è mancato il confronto diretto con lei, ma non posso che essere soddisfatta della mia prova. Mi sono preparata bene per questo appuntamento e la mia condizione era ottima. Abbiamo trovato una settimana splendida sotto il profilo del meteo, che ci ha permesso di apprezzare al meglio le splendide montagne della Val di Fassa. Nelle ultime due tappe sono riuscita a controllare bene la situazione e a rimanere tranquilla perché avevo un buon margine. Non serviva spingere troppo. Ho un buon feeling con questo evento: mi sento un po' fassana ormai e adoro questa valle».
Tra i sorrisi più convinti al traguardo c'è anche quello della trentina Mirella Bergamo, all'ennesimo podio della carriera nella classicissima a tappe fassana. «Sapevo che Ana Nanu aveva una marcia in più di me e pertanto sono soddisfatta della mia prestazione – spiega la seconda classificata sia di giornata che della classifica generale finale -. Ho cercato di difendermi come meglio potevo e il secondo posto è un ottimo risultato. Oggi mi aveva preoccupato la tattica di gara aggressiva di Susanna Serafini, partita subito all'attacco, ma la mia determinazione e la voglia di mantenere la seconda posizione in classifica generale mi hanno dato la forza per stringere i denti e arrivare al traguardo. Ho passato un momento difficile nella seconda tappa, ma sono riuscita a reagire perché credo sempre in quello che faccio e combatto fino alla fine».
A chiudere il podio in rosa c'è Susanna Serafini. «Sono partita senza pormi troppi obiettivi e proprio per questo il terzo posto finale mi ha resa molto felice – dichiara la ticinese di Bellinzona -. Le tappe sono state una più bella dell'altra. Mi è mancato un po' di sprint e ho fatto un po' di fatica in pianura. L'anno prossimo spero di riuscire a fare qualcosa di meglio. Oggi ho voluto provare a staccare Mirella Bergamo nella parte iniziale, ma poi si è rifatta sotto e in salita aveva qualcosa più di me. A quel punto, ho pensato a mantenere il terzo posto, che era ormai al sicuro».
Alle spalle della Serafini c'è l'atleta di casa Arianna Mazzel, fassana di Canazei che non può che essere contenta del proprio quarto posto finale. «Ero partita con l'idea di divertirmi, ma poi, come spesso succede, mi sono trovata a gareggiare – spiega la Mazzel -. Ho lottato fino all'ultimo metro per centrare il quarto posto. In una gara come la Val di Fassa Running Volvo bisogna riuscire a dare sempre il massimo, sapendo però che il giorno dopo devi fare la stessa cosa. Bisogna lavorare sia con il fisico che con la testa. Per me è stato molto bello ed esaltante correre in casa: mi sono goduta una vacanza attiva su percorsi che conosco molto bene».

IL BILANCIO DEGLI ORGANIZZATORI

Il bilancio della 17esima Val di Fassa Running, viene dalla parole del presidente del Comitato Organizzatore Francesco Cincelli: «Un’edizione davvero straordinaria, che ha celebrato il record di partecipazione con oltre 500 partenti, in rappresentanza di oltre 45 provincie d’Italia, oltre pure a qualche presenza straniera. Quantità ma anche qualità con una sfida che al maschile è stata incerta sino alla fine, risolvendosi proprio nell’ultima tappa. Ci sono giunti tanti complimenti e questa è la soddisfazione maggiore, che vorrei condividere con gli altri 5 componenti dell’esecutivo e gli altri 11 del comitato organizzatore, ma soprattutto con i 60 volontari che ci hanno permesso di centrare questo successo».

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